Riflessioni

Auto elettrica? Per me ancora no ma ragioniamoci.

Dopo aver parlato di quella che ritengo disinformazione riguardo agli investimenti nei piani di accumulo, le notizie mi portano di nuova a riflettere sulla qualità dell’informazione. In questo caso parliamo della TV generalista. L’argomento è l’auto elettrica e devo premettere che in questo caso non ho una conoscenza diretta dell’argomento. Sono però affascinato dalle auto elettriche e mi sono informato in modo abbastanza accurato su caratteristiche, vantaggi e svantaggi.

Dopo 16 anni di onorato servizio all’inizio di quest’anno ho rottamato un’auto diesel Euro 4, la mia Citroen C3. Vivo in una città dove il problema dell’inquinamento è particolarmente sentito. Sono inoltre un appassionato di tecnologia e quindi seguo con interesse il settore delle auto elettriche. Tenendo conto che non ho intenzione di tenere la nuova auto così a lungo come la precedente, ho valutato di fare un passo intermedio verso l’auto elettrica acquistando una full hybrid. Dopo circa 10.000 Km devo dire che per ora sono molto soddisfatto della mia nuova Toyota Yaris.

Pur non avendo quindi una esperienza diretta di auto elettriche il servizio andato in onda il 23 settembre su La 7 in Piazza Pulita nel quale veniva mostrato il viaggio di una giornalista da Roma a Reggio Calabria con un’auto elettrica mi ha suscitato diverse perplessità per il suo scarso contenuto informativo.

L’abbiamo visto anche riguardo l’informazione finanziaria e l’abbiamo sperimentato per anni con l’informazione sulla tecnologia in generale e su temi informatici in particolari ma è difficile ad abituarsi: viene sempre da chiedersi se sia veramente così difficile per il giornalismo generalista informarsi prima di cercare di informare. Altrimenti il risultato è solo quello di disinformare.

Non mi dilungo sui punti critici del servizio andato in onda, l’hanno fatto con competenza sicuramente maggiore della mia vari canali YouTube. Ne cito due: l’ottimo Matteo Valenza e Viaggiare in elettrico, un canale ancora piccolo ma valido. Un canale che seguo con interesse è anche DriveK, parla di auto in generale ma ha contenuti informativi molto validi con confronti tra termico, ibrido ed elettrico.

La conclusione del servizio è che non solo l’Italia non è pronta per l’elettrico, cosa abbastanza ovvia, ma che dopo il viaggio con un’auto elettrica serve una vacanza per riposarsi. E questo mi sembra impietoso. Peraltro non solo l’Italia probabilmente non è pronta per un parco auto elettrico numeroso ma non lo sono nemmeno gli italiani. Un’immagine parla più di mille parole:

Per correttezza devo dire che in quei posti non ho mai visto un’auto elettrica in carica, forse le prese non funzionano ma sono sicuro che chi ha parcheggiato in quel modo, avendo molti posti liberi a disposizione, non si è minimamente posto il problema.

Auto elettriche: nuove vetture, nuove competenze

Quando ho ritirato la mia nuova Yaris in primavera ho ricevuto più di mezz’ora di spiegazioni su come funziona la strumentazione, il cambio ed sul funzionamento ibrido. Avevo ricevuto varie informazioni anche durante i due test drive che ho fatto prima di procedere con l’acquisto. Per un’auto che tutto sommato, escluso il selettore di marcia diverso, si può guidare come un’auto normale. Si ottengono però tutti i vantaggi dell’ibrido se si cambia un po’ lo stile di guida. Se questo è vero per una ibrida lo è a maggior ragione per una elettrica.

Nella puntata successiva a quella citata in precedenza, il conduttore ha difeso il servizio sostenendo che volutamente hanno preso una persona impreparata (“come una casalinga di Voghera” cito ahimè quasi testualmente) ed aggiungo io non avvezza alla tecnologia perché così si deve intendere l’utilizzo dell’auto, anche elettrica. Quindi la povera giornalista è stata messa alla guida di una piccola utilitaria elettrica (una Renault Zoe) e, senza neanche un minuto di spiegazione, le è stato chiesto di percorrere 710 Km, da Roma a Reggio Calabria. Se, come affermato, l’intento era quello di denunciare l’impreparazione dell’Italia per l’arrivo dell’elettrico è stato un po’ come buttare una granata in un lago per verificare se non ci sono pesci.

In sintesi. L’Italia è pronta per un aumento significativo nell’immediato del parco auto elettrico? No, ovviamente no. Le auto elettriche possono essere guidate così come si guida un’auto con motore termico. No, abbastanza ovviamente no. Un viaggio in elettrico può essere intrapreso senza una minima pianificazione delle soste tenendo conto della disponibilità delle colonnine di ricarica e della velocità di ricarica. Ancora no. Però penso che ci sia modo e modo per arrivare a queste conclusioni, in particolare si può informare anziché disinformare.

Ora più che mai, in tempi in cui la cultura scientifica di molti è ai minimi storici, io credo che dobbiamo iniziare a pretendere una maggiore competenza e precisione anche da parte dell’informazione generalista quando vengono trattati temi verticali e specifici.

Paolo

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