Non si può più dire che il mobile è il futuro perché ormai il mobile è assolutamente il presente. L’iPhone ha definito un nuovo modo di intendere quelli che per molto tempo sono stati definiti smart phone e che di intelligente non avevano nemmeno il nome. Grazie all’iPhone e grazie a tutti gli altri che hanno seguito l’intuizione di Apple, l’accesso ad Internet ed in generale all’utilizzo delle applicazioni in mobilità è diventata una realtà.
Assodato quindi che il mobile è ormai il presente è tempo di interrogarci su quale possa essere il futuro del mobile. Anche se molti sono ancora scettici, io penso che anche in questo caso Apple stia tracciando la strada che porterà a quello che tra non molto verrà visto come il normale utilizzo di un dispositivo “in mobilità”. Si tratta di una ridefinizione di quel che si intende per mobilità.
Se l’iPhone ha portato alla diffusione di massa della mobilità fuori casa l’iPad porterà alla diffusione della mobilità dentro casa. Ci hanno già provato i netbook riuscendoci poco e male perché erroneamente visti da molti come pc a basso costo. L’iPad non è un computer e lo si vede appena lo si estrae dalla scatola o ancor prima quando lo si prova in negozio. Però fa praticamente tutto ciò che un utente medio può aspettarsi da un computer, email, navigazione e giochi. Come bonus, una marea di applicazioni che rispondono alle più svariate necessità prodotte da noi sviluppatori.
Questo è il futuro del concetto di mobilità: sul divano, in poltrona, in giardino e fuori casa a tutto tondo. Dispositivi con dimensioni diverse per rispondere a queste diverse esigenze di mobilità ma con in comune un unico paradigma di programmazione che porta ad una interfaccia utente sempre coerente e sempre davvero “smart”.